LA COMMEDIA LATINA
La prima produzione latina mantiene personaggi ed ambientazioni greche, ciò permetteva di rappresentare situazioni fortemente equivoche e di mettere in ridicolo abitudini e prototipi umani con libertà, cosa che sarebbe stata impossibile se le vicende e i cittadini fossero stati romani. Questo tipo di rappresentazione iniziale prese il nome di "fabula palliata" come l'abito di provenienza greca che indossavano gli attori. Tra il II e il I sec. a. C. si sviluppò la "fabula togata" che prendeva il nome dalla toga, il tradizionale indumento latino. Questa commedia era ambientata a Roma, con tematiche e personaggi romani.
I maggiori esponenti di commedie latine sono Plauto e Terenzio.
TERENZIO
Publio Terenzio Afro fu un commediografo romano del circolo degli Scipioni. Nacque a Cartagine ed arrivò a Roma come schiavo del sen. Terenzio Lucano. Durante la sua carriera di commediografo venne accusato di plagio e di aver fatto da prestanome ad alcuni protettori impegnati in politica, per ragioni di dignità e prestigio. Morì in viaggio verso la Grecia all'età di 26 anni.
Le Opere
Terenzio scrisse solo sei commedie, tutte giunte fino a noi integralmente.
- Andria
- Hecyra (La Suocera)
- Heautontimorumenos (Il punitore di sè stesso)
- Heunucus (L'eunuco)
- Phormio
- Adelphoe
Terenzio si adattò alla commedia greca seguendo il filone della commedia nuova e soprattuto Menandro.
Per questo fu spesso definito "Menandro dimezzato". Le opere di Terenzio però non si limitavano ad una semplice traduzione e riproposizione , ma portò notevoli modifiche e innovazioni dei personaggi.
Egli utilizzava la "contaminatio". Tecnica secondo la quale personaggi ed episodi appartenenti a commedie diverse venivano introdotti in una stessa opera.