Euripide è considerato insieme ad Eschilo e Sofocle uno dei maggiori poeti tragici greci.
Nacque a Salamina nel 485 a. C. da una famiglia ateniese rifugiatasi lì per sfuggire all'attaco dei persiani e il suo nome deriva proprio da Euripe, il canale dove si svolse la battaglia. Ebbe un'educazione molto raffinata, dovuta anche all'influenza dei sofisti come Protagora. Tra i suoi studi ebbero molto importanza anche i giochi ginnici, infatti vinse alcuni premi anche per questo.
Fu contemporaneo e grande amico di Socrate e si proclamò pubblicamente tragediografo nel 455 a.C.. La sua prima opera Peliadi vinse subito il terzo premio e da quel momento in poi ottenne grande successo tra il popolo ateniese. Si trasferì poi nel408 a.C. a Magnesia e poi alla corte di Archelao in Macedonia, dove si dice sia morto sbranato dai cani.
Dopo la morte il suo successo crebbe considerevolmente in tutta la Grecia e nel 330 a. C. fu eretta in sua memoria una statua di bronzo presso il teatro di Dioniso.
Le Opere
Delle 92 opere da lui scritte ce ne sono giunte solo 19.
- Alcesti
- Medea
- Ippolito
- Gli Eraclidi
- Andromaca
- Ecuba
- Le Supplici
- Eracle
- Le Troiane
- Elettra
- Ifigenia in Tauride
- Elena
- Ione
- Le Fenicie
- Oreste
- Ifigenia In Aulide
- Le Baccanti
- Ciclope
- Reso
Innovazioni
La struttura della tragedia euripidea è molto variegata e ricca di novità rispetto al passato, soprattutto per effetto di nuove soluzioni drammatiche, per un maggior utilizzo del deus ex machina e per il ruolo progressivamente più marginale del coro. Vengono introdotte parti dialettiche per allentare la tensione drammatica. La novità assoluta del teatro euripideo consiste nel realismo con il quale il drammaturgo trattegia le dinamiche psicologiche dei suoi personaggi.
L'eroe delle sue tragedie è una persona problematica, insicura con conflitti interiori le cui motivazioni inconscie e i suoi sentimenti vengono portate alla luce ed analizzati. Proprio per questo sgretolamento del tradizionale "eroe", il teatro euripideo porta alla ricerca di nuove figure femminili. Le protagoniste dei drammi, come Andromaca, Fedra e Medea, vengono mostrate nella loro tormentata sensibilità e passionalità che si scontra con il mondo della ragione.
Link utili